Employee advocacy significa letteralmente “tutela dei dipendenti", ma il significato dal punto di vista dei social network e del marketing aziendale il significato cambia: utilizza l’impegno social dei tuoi dipendenti per creare contenuti coinvolgenti che aumentano la brand reputation della tua azienda.
Un momento… tantissime parole e argomenti topici in poche righe! Ma andiamo con ordine.
Hai dei dipendenti?
Naturalmente, la prima prerogativa dell’employee advocacy è la presenza in azienda di più dipendenti.
In Italia, secondo ISTAT, nel campo dell’industria, le aziende italiane hanno di media 5,8 dipendenti, mentre nell’ambito dei servizi 3,2.
Questo ci permette di capire che potrebbe essere facile individuare i dipendenti più propensi all’attività social.
Poi, è importante che il clima in azienda sia sano, non credo sia producente coinvolgere dipendenti che non sono felici della propria posizione lavorativa!
Ricorda che i dipendenti sono delle persone, con la loro vita privata e che il luogo di lavoro impiega almeno 1/3 della loro giornata… cerchiamo di vivere felici!
Proprio perché i dipendenti hanno una loro vita privata, e sicuramente anche una vita nei social radicata (basti pensare che il 98% dei dipendenti utilizza almeno un social network e che già il 50% sta già postando sui social argomenti riguardanti il loro lavoro), utilizzare la loro posizione social per aumentare il tuo brand awareness risulta uno dei topi di tendenza nel 2023.
Condividendo, creando immagini, commentando in merito all’azienda creeranno nei propri social una consapevolezza positiva del marchio aziendale creando fiducia nell’immagine aziendale, diventando essi stessi ambasciatori del proprio luogo di lavoro.
Sappiamo che il passaparola naturale risulta più efficace, quindi l’intento di questa strategia è proprio la crescita organica dell’immagine aziendale.
Come si inizia una strategia di Employee Advocacy?
Una volta individuato lo scopo e la linea editoriale, generalmente dall’ufficio marketing o da un’agenzia di marketing preposta, il primo passo è scoprire gli ambasciatori, chi in un primo momentopossa aprire la strada al progetto.
Generalmente sono dei dipendenti più estroversi, che magari masticano già molto di social network o che hanno particolari passioni nei social o sui forum.
Un attento stratagemma per individuare questi ambasciatori potrebbe essere un Contest per lasciare libera l’iniziativa dei dipendenti ad accedere a questo programma specifico, magari con contributi e enumerazioni extra lavorative.
Chissà… tra i tuoi dipendenti potresti trovare il tuo futuro social manager!
Gli ambasciatori quindi possono iniziare ad amplificare l’immagine dell’azienda, sia sui propri social, sia su quelli aziendali, diventando a poco a poco il volto dell’azienda.
Non ti sto qui ad indicare quale ditta di divani lo sta facendo perché mi sembrerebbe troppo banale…
Strumenti necessari
Per organizzare la messaggistica interna dell’azienda dovresti già avere un sistema di comunicazione interno, che va dal primitivo scambio di mail ai più complessi sistemi di comunicazione aziendale interna e d esterna come google workspace, Trello, Bitrix24, ecc…
Se la tua azienda ha diversi canali social, un blog e varie comunicazioni da clienti potresti valutare l’utilizzo di aggregatori tipo hootsuite o sociabile, che ti permette di ottenere tutte queste funzioni assieme organizzando al meglio il flusso delle comunicazione e del programma di pubblicazione.
Alcune piattaforme B2B, tipo LinkedIn, si stanno attrezzando per questa funzione.
Prova a vedere su Gestisci > Azienda > Analisi
Qui troverai Employee Advocacy, dove potrai organizzare i dipendenti iscritti a LinkedIn e monitorare il loro coinvolgimento sulla piattaforma.
Effetti collaterali
Non preoccuparti, non è una medicina!
Sto parlando della effetti collaterali positivi dell’employee advocacy: altre a migliorare l’immagine della tua azienda, questo tipo di strategia di marketing migliorerà l’attaccamento e il coinvolgimento dei tuoi dipendenti nei confronti dell’azienda, sentendosi parte attiva di un processo di miglioramento strutturale.
TI permetterà di conoscere i tuoi dipendenti da un’altro punto di vista cogliendo dei lati nascosti che non avresti mai potuto scoprire.
I risultati non tarderanno ad arrivare, perché un dipendente coinvolto è un dipendente felice, ed un dipendente felice trasmette una positività amplificata all’immagine aziendale.
Tempistiche, programmi, monitoring
Quando inizi con la tua strategia di emplayee advocacy devi avere un programma abbastanza duraturo nel tempo.
Questo ti permetterà di monitorare con precisione il coinvolgimento social e la brand reputation della tua azienda.
Inoltre un programma corto o interrotto bruscamente potrebbe dare la sensazione di un tentativo maldestro.
Piuttosto inizia gradualmente coinvolgendo man mano diversi settori e categorie di dipendenti: l’ufficio vendite, il deposito, l’amministrazione, ecc… creando dei piccoli contenuti ad hoc o delle semplici immagini di vita quotidiana sul luogo di lavoro.
Vuoi ulteriori informazioni, consigli, strategie per il tuo coinvolgimento dei dipendenti? Contattaci!